Piccolo Teatro Città di Ravenna

G.A.D. Gino Caprara & Laboratorio Italiano

RASSEGNA STAMPA


Sabato 07 Gennaio 1978

+ Un omaggio del Piccolo alla azdora romagnola

Articolo apparso su Il Resto del Carlino per rappresentazione di Una Rumagnola al Teatro Mazzini di Forlì

Il Piccolo Teatro della Città di Ravenna diretto dal ragioniere Gino Caprara aprirà questa sera al Teatro Mazzini di Forlì, la decima stagione del teatro dialettale romagnolo portando sulla scena per la prima volta "Una Rumagnola", tre atti di Icilio Missiroli.
Il professor Missiroli, dopo aver scritto il primo atto (Lassè fe la burdela) nel 1930, terminò la commedia solamente nel 1969 con i due atti successivi "Amor in cà" ed "E tira la busana" conferendo alla sua opera l'assetto di una trilogia nella quale Tina, protagonista principale, viene seguita dall'adolescenza fino all'età matura.
"Una rumagnola" è un tipico prodotto dell'arte di Missiroli, che insieme a Guberti e Gondoni può considerarsi un classico del nostro teatro dialettale nel quale è importante vedere, al di là della trama, la vera anima della Romagna. "Bisogna portare sulla scena - ebbe a dire Missiroli - la vita romagnola e specie quella villereccia che è l'unica che abbia ancora salvato qualcosa della primitiva ingenua freschezza della nostra razza. Bisogna offrire al nostro pubblico le lotte generose di Romagna, la vita del contadino che vive giornalmente fra la stalla e il campo, chiamare alla visione degli spettatori il "trebbo", le scene agresti e l'amore". Il teatro, in ultima analisi, deve rispecchiare tradizioni, psicologia e costumi della nostra terra e tutti questi elementi sembrano confluire nella commedia di questa sera che vuole essere un omaggio alla figura della donna romagnola.
Il Piccolo Teatro grazie al suo regista può contare da un lato su ottimi elementi in grado di garantire uno spettacolo di pregevole fattura e dall'altro su tutto un apparato di collaboratori e specialisti che ne curano l'aspetto tecnico. Protagonista della commedia di questa sera è Luisa Fiorentini che nell'ultima puntata del discusso sceneggiato televisivo sul passatore ha interpretato la madre del brigante, elevandosi decisamente al di sopra di tutti per la carica drammatica del suo personaggio.
Luisa Fiorentini non proviene da scuole o da ambienti ufficiali e ciò torna ad onore della validità di un certo modo di concepire il teatro di cui il Piccolo di Ravenna è una delle sue più significative espressioni.