Piccolo Teatro Città di Ravenna

G.A.D. Gino Caprara & Laboratorio Italiano

RASSEGNA STAMPA


Lunedì 30 Luglio 2012

+ Un thriller romagnolo in dialetto

Articolo comparso su "La voce di Romagna" lunedì 30 luglio 2012

La Capit Attività Culturali e Ricreative insieme al suo Presidente, Pericle Stoppa, è attivissima nella provincia di Ravenna, organizza da trent'anni nei pomeriggi festivi "Ritroviamoci al Rasi", diciotto spettacoli con quasi quattromila presenze, da nove anni "TeatroInsieme" ad Alfonsine con dieci spettacoli ed oltre milletrecento presenze e infine da dieci anni il "Premio G.Strocchi" al Teatro Manzoni di San Pietro in Vincoli, dieci spettacoli in concorso con mille presenze. La scorsa settimana ha organizzato nei giardini della Loggetta Lombardesca alcune rappresentazioni teatrali all'aperto. Io mi sono recato a vedere quella di domenica perché ero curioso di vedere la Compagnia "Il Piccolo Teatro Città di Ravenna" con "E vampiro" tre atti di Bruno Gondoni.
Non avevo dubbi, e la trasferta è stata ripagata ampiamente dalle emozioni che solo il teatro può regalare. La commedia è stata scritta nel 1952 e rappresentata per la prima volta nello stesso anno. L'autore prende spunto da un fatto di cronaca cittadina che all'inizio degli anni cinquanta, a Ravenna, occupò per diverso tempo le pagine della cronaca locale. Uno strano individuo, infatti, sembra che si aggirasse di notte per le vie della prima periferia in cerca di donne sole con l'intento di aggredirle e, si dice anche di "morderle sul coll0": un vampiro dunque! La vicenda si svolge durante una sera di fine carnevale del 1950, tra le venti e le ventiquattro, in una locanda in prossimità della Darsena. I personaggi strani e misteriosi, talvolta increduli e timorosi, animano la scena in un continuo susseguirsi di eventi. Il movimento scenico che ne deriva non è comune. Tutta la storia si dipana senza soluzione di continuità, pertanto gli intervalli che suddividono l'opera in tre "atti" rappresentano esclusivamente una questione di ovvia opportunità. La reazione del pubblico estivo è stata magnifica. Come dimenticare l'atmosfera che generavano i veglioni di carnevale fino alla metà del secolo scorso! Il Piccolo Teatro Città di Ravenna ha portato questa commedia al Teatro Rasi di Ravenna, al Teatro San Luigi di Forlì e in molti altri della Romagna. Il ravennate Bruno Gondoni è stato un attore misurato, ma di grande forza, che non cedeva alla tentazione di accontentare il pubblico, spesso desideroso di ridere, ma recitava con impegno, studiando il suo personaggio e rendendolo con sicuro realismo. Le grandi capacità dell'attore, che pur sarebbero bastate per ricordarlo con rimpianto, furono largamente superate da quelle del commediografo. La pratica del palcoscenico trovava nella sua intuizione realizzazioni coraggiose se non ardite. Con il pregiudizio, che vuole il teatro dialettale adatto solo alle commedie comiche, più uno svago per un'ora di ilarità, che un messaggio di verità locale di problemi umani, venne pienamente smentito. Un plauso agli attori è doveroso: Enrico Fanciullini, Annamaria Orioli, Giovanna Maioli, Mauro Casadio, Michela Ghiberti, Luca Casadei, Renzo Gentili, Mario Emiliani, Floriana Gori, Paolo Soprani, Rema Gatta, Ermess Ruffilli, Riccardo Gallegati, Gabriella Ghirardelli, Stefano Montefiori, Eugenio Emaldi, Jessica Mongiusti. Direzioni scena Sergio Gondolini. Assistente palcoscenico: Valmerio Gasperoni. Costumi: Floriana Gori e Gabriella Ghirardelli. Scenografia: Francesco Fiori. Trucco: Antonella Antonellini. Operatore al montaggio: Daniele Bartoletti. Audio e luci: Davide Martoni, Silvano Bratti e Gilberto Garroni. La voce: Adriano Tarroni. Regia Roberto Battistini.