Piccolo Teatro Città di Ravenna

G.A.D. Gino Caprara & Laboratorio Italiano

Dieci piccoli indiani (di Agatha Christie) - Allestimento del 2005


Otto persone, che non si conoscono tra di loro, sono state invitate dal padrone di casa, di cui non sanno l’identità, in una splendida residenza su un’isola dell’Inghilterra.
Nonostante lo strano invito, gli ospiti decidono di accettare la proposta e, ognuno di loro, spinto da motivazioni diverse, chi per necessità, chi per gioco, chi per opportunità, si presenta all’appuntamento in questa villa.
Al loro arrivo, però, gli invitati non trovano il padrone di casa ad attenderli, ma la servitù composta da un maggiordomo e una cuoca, che li accoglie.
Gli ospiti inizialmente sono attirati da una poesia appesa sul muro al di sopra del caminetto delle loro stanze, una filastrocca che narra di “dieci piccoli indiani”.
Ma c’è qualche altra cosa che spaventa gli abitanti della casa, una voce registrata che improvvisamente irrompe nella sala da pranzo accusandoli di essere degli assassini che non sono mai stati puniti.
E’ in questo modo che inizia l’avventura dei dieci personaggi che si trovano costretti ad una convivenza in una situazione paradossale.
Nella filastrocca sembra essere contenuta la verità, la premonizione di quello che accadrà durante la permanenza degli ospiti in quella casa.
Infatti la poesia recita in questo modo “Dieci piccoli indiani se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar”.
Il primo a morire è un giovane, che decede dopo aver bevuto un cocktail contenente del cianuro. Inizialmente gli altri personaggi di questa terribile storia che si sta compiendo alle loro spalle, credono che il ragazzo si sia suicidato, troppo debole per reggere il confronto con la paura che ha provato sentendo la registrazione.
Ma basta poco per capire che si sbagliano, la realtà è tutt’altra e si sta mostrando lentamente, insinuandosi con terrore ossessivo nella testa degli ospiti.
Questo, però, è solo l’inizio, perché con il passare del tempo restano sempre meno abitanti nella casa e, ad ogni morte, sparisce una delle statuetta che rappresentano i dieci piccoli indiani della filastrocca, posti in bella mostra.
Agatha Christie mischia le carte e confonde le idee, dissemina suspense, rendendo “Dieci piccoli indiani” un giallo mozzafiato.
I personaggi del racconto, giunti nella casa spinti da speranze e curiosità, restano intrappolati nella villa sull’isola e, essendo solo loro gli abitanti di quel luogo ameno, sanno di conoscere l’assassino, poiché deve essere per forza in mezzo a loro, e siede al tavolo insieme loro.
I sospetti ricadono su tutti, nessuno escluso, e non ci sono mai abbastanza indizi, non si capisce cosa si nasconde dietro questo gioco perverso né chi ne sia l’artefice. “Dieci piccoli indiani” resta, per queste caratteristiche, uno dei gialli più amati di tutti i tempi.